Juventus, la vergogna continua: gli scudetti sono 36 non 38, perché la Federazione sta zitta di fronte a questa barbarie?

La Juventus ha vinto lo scudetto numero 36 ma continua ad esporne 38. Serve l'intervento immediato della Federazione per evitare continue polemiche
CalcioWeb

Gli scudetti della Juventus sono 36. E non 38. Se lo deve mettere in testa il club bianconero, dovrebbe intervenire la Federazione e bloccare una situazione imbarazzante che ormai va avanti da alcuni anni e continua a creare polemiche e discussioni non solo tra tifosi ma anche tra addetti ai lavori. Sfogliando l’Albo d’Oro ci troviamo di fronte ad una realtà chiarissima e che non dovrebbe lasciar spazio ad alcun tipo di dubbio, la Juventus ha appena conquistato il 9° scudetto consecutivo per un totale di 36 titoli vinti nella storia del club. Invece la dirigenza si ostina a rimarcare scudetti che sono stati revocati per acclarati imbrogli, come certificato dalle sentenze dei Tribunali rispetto a una dirigenza che, come lo scandalo di Calciopoli ha dimostrato, violava regolarmente le regole di lealtà sportiva. E quella dirigenza operava già da molti anni, quindi semmai l’unico dubbio è che anche altri scudetti vinti e ancora regolarmente nell’albo d’oro della Juventus, siano macchiati da ombre di irregolarità.

E’ chiaro come Calciopoli sia una ferita ancora aperta nella storia del club più vincente d’Italia. Nell’estate 2006 la giustizia sportiva decise di revocare lo scudetto del campionato 2004/05 con il declassamento della squadra all’ultimo posto in classifica nella stagione 2005/06. Quelle due vittorie non sono considerate valide dalla Figc, in totale gli scudetti riconosciuti sono 36. La Juventus – quindi – non ha più il diritto di sentire suoi quei titoli, che secondo la dirigenza bianconera sono stati vinti sul campo e senza alcun atto illecito, ma in realtà sono stati letteralmente rubati alle avversarie per gli imbrogli acclarati emersi con lo scandalo. Eppure i punti di vista tra Juventus e Figc sono opposti, questa vicenda va avanti da 15 anni e continuerà fino a quando non verrà messo un punto esclamativo con un intervento forte da parte dell’istituzione sportiva. La Juventus ha deciso di cambiare subito look all’Allianz Stadium con in bella vista lo scudetto con il numero 38: non possiamo dire che si tratta di un illecito da deferimento, ma a questo punto ogni società potrebbe sentirsi in diritto di assegnarsi gli scudetti che vuole, dall’Inter al Milan, dal Torino alla Roma, dalla Lazio al Napoli. L’Inter, ad esempio, potrebbe auto-assegnarsi quello del 1998, o il Milan quello del 2012, o il Napoli quello del 2018, scudetti che i tifosi neroazzurri, rossoneri e napoletani sentono comprensibilmente propri per quanto accaduto sul campo (dal rigore di Ronaldo-Iuliano al gol di Muntari fino a Pjanic graziato da Orsato), e invece sono stati tutti vinti dalla Juventus seppur macchiati da palesi errori arbitrali proprio nel momento decisivo.

Ma in ogni caso questo comportamento della Juve andrebbe stigmatizzato, quantomeno con una diffida formale da parte della FIGC che potrebbe sanzionare la società più importante che si considera persino elegante, qualora dovesse continuare ad alimentare polemiche strumentali e gratuite rispetto ad episodi chiari e noti ormai passati alla storia. E’ proprio una questione di “stile”, quello “stile” che la Juve evidentemente è brava soltanto nel predicare ma non nel mettere in atto con comportamenti concreti. Perchè se davvero esistesse uno “stile Juve”, non dovrebbe essere quello della rivendicazione di quanto rubato in passato, ma semmai al contrario l’ammissione dei propri errori che non cancellano comunque una storia gloriosa, ultrasecolare e in ogni caso vincente.

Perchè il calcio è prima di tutto passione, lealtà, onestà, rispetto delle regole. E Calciopoli non si può cancellare come la Juve continua a fare ogni anno con questa imbarazzante pantomima sul numero di scudetti conquistati.

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