Quanto guadagna un arbitro in Serie A? Le cifre ed il confronto con l’Europa

Gli arbitri italiani di Serie A sono sul podio per guadagni rispetto ai colleghi dei top campionati europei

CalcioWeb

Gli arbitri italiani di calcio sono tra i più pagati in Europa, con compensi che li collocano sul podio dei direttori di gara più remunerati nei principali campionati del continente.

In Italia, la retribuzione degli arbitri, come riporta La Gazzetta dello Sport – è composta da tre elementi principali: un compenso fisso stabilito dal contratto con la FIGC, un gettone per ogni partita diretta (uguale per tutti i direttori di gara) e il rimborso spese.

Complessivamente, considerando la direzione di circa 20 partite a stagione, un arbitro di Serie A può guadagnare intorno ai 160.000 euro annui. Questa cifra può variare in base al numero di partite arbitrate e ai ruoli ricoperti, come Quarto ufficiale o addetto al VAR, ognuno dei quali prevede un compenso specifico.

Nel dettaglio, dirigere una partita di Serie A garantisce un compenso lordo di 4.000 euro. Tuttavia, anche altri ruoli arbitrali prevedono pagamenti:

  • Quarto ufficiale: 500 euro a partita
  • VAR: 1.700 euro a partita
  • AVAR: 800 euro a partita
  • Assistenti: 1.400 euro a partita

In Serie B, i compensi sono inferiori:

  • Arbitro principale: 2.000 euro a partita
  • VAR: 800 euro
  • AVAR: 400 euro
  • Quarto ufficiale: 500 euro
  • Assistenti: 600 euro

A livello internazionale, i compensi variano notevolmente. La classifica dei guadagni degli arbitri per ognuna delle top 5 leghe europee, ordinata sommando il compenso fisso e i gettoni per le partite (considerando 20 gare arbitrate in un campionato):

  • Liga (Spagna) – 264.504 euro
  • Bundesliga (Germania) – 194.000 euro
  • Serie A (Italia) – 159.708 euro
  • Premier League (Inghilterra) – 157.895 euro
  • Ligue 1 (Francia) – 145.208 euro