I tifosi dell’Inter lo ricordano abbastanza bene. Del resto, come si fa a dimenticare uno che ti ha portato a vincere il “Triplete”? Stiamo parlando del portoghese Josè Mourinho, tecnico tanto esperto quanto invidiato. Molti di voi si staranno domandando cosa c’è dietro Mourinho e, soprattutto, cosa lo ha portato ad essere un tecnico vincente. L’ha risposta ha provato in qualche modo a darla il blog lapallaerotonda.wordpress.com, che ha elaborato i dieci comandamenti di Mourinho.
1: L’unica “stella” è la squadra
La mia più grande preoccupazione è la squadra. La prestazione collettiva. Non ho idea di dove finiscano gli aspetti fisici e inizino quelli tattici/psicologici, ma il calcio comprende entrambi. Senza organizzazione e talento nell’esplorare il sistema di gioco, le nostre paure diventano evidenti e la condizione fisica può rimediare a ben poco.
2: Si lavora sulla Tattica dal primo giorno
La cosa più importante nel calcio è avere uno stile di gioco, un set di principi che facilitano l’organizzazione della squadra. Per questa ragione il focus sulla tattica va posto dal primo giorno.
3: Il metodo Rui Faria
Avete mai visto un pianista correre intorno al suo piano prima di sedersi per suonare la sua composizione migliore? Il nostro metodo non manda i giocatori a girare intorno al campo. La corsa si usa solo per recuperare dagli infortuni. Educare gli allenatori a capire il calcio moderno e i giocatori moderni!
4: La palla è obbligatoria – Le sedute di allenamento non durano più di 90 minuti
Le sedute di allenamento non sono lunghe, sono dinamiche ed efficienti. Voglio che la squadra impari ad amare il pallone e sappia cosa farci quando è in possesso di palla. Le sedute di tre ore servono solo ad annoiare i giocatori, e se si annoiano non possono amare il gioco.
5: Una squadra senza picchi di forma
L’allenamento settimanale è sempre focalizzato sulla partita successiva. Non ci sono piani per raggiungere il top della forma a Dicembre o ad Aprile. Non si guarda al lungo termine o alle sfide con le squadre importanti.
6: Le motivazioni vengono dall’allenamento, non dalle partite importanti
In allenamento e in partita si chiede sempre ai giocatori di essere tatticamente disciplinati e di fare le scelte più logiche in base al sistema di gioco. Durante l’anno si lavora in progressione di difficoltà, in modo da indurre al ragionamento e al continuo miglioramento di se e della propria performance.
7: Studiare i propri rivali, ma mai giocare in base ad essi
Analizziamo i nostri rivali e cerchiamo di immaginare come giocheranno contro di noi. Usando queste informazioni posizioniamo determinati giocatori in determinate posizioni secondo i punti di forza e debolezza degli avversari. Ma questi sono solo dettagli di posizionamento. Essi non interferiscono con i nostri principi di gioco, e nemmeno con il nostro sistema.
8: I giocatori con maggiore talento sono i primi a difendere
Per me difendere bene significa difendere per il minor tempo possibile. Questo comporta far passare il maggior numero di palloni attraverso i nostri giocatori creativi, avendo l’iniziativa per il maggior tempo possibile. Questo allontana il bisogno di costanti azioni difensive. Ma quando arriva la necessità di difendersi, ognuno ha un ruolo ben definito da eseguire. Ci sono quelli che credono che i giocatori con maggiore talento debbano essere liberati dai compiti difensivi. Essi non conoscono niente del calcio moderno…tutti i giocatori devono sapere cosa fare con la palla e cosa fare senza palla!
9: Iniziamo a riposare durante le partite
Dopo ogni partita mi piace dare un giorno di riposo ai giocatori. Non è la cosa migliore da fare in termini fisici, ma questo permette loro di recuperare mentalmente. Purtroppo, con così tante partite durante la stagione, questo è raramente possibile. Se la squadra però gioca come voglio che faccia, i giocatori iniziano a riposare mentalmente durante la partita, avendo il controllo totale della palla. Invece di finire le partite mentalmente esausti, uscirebbero dal campo con ancora grandi energie psicologiche e ne avrebbero per giocare ancora. Anche se sembra incredibile così come suona, i giocatori devono recuperare durante la stessa partita.
10: Un unico metodo per tutti. Dalla prima squadra alle giovanili
I concetti che sottendono la metodologia devono essere instillati dall’Elite alla base. Al Porto avevo regolari incontri con gli allenatori delle squadre riserve e delle giovanili per spiegare loro come esattamente dovrebbero giocare tutte le squadre. Così nessun giocatore si perde nel passaggio ad uno step successivo. Ogni cosa è già stata allenata nella sua mente.