Tempi duri per James Pallotta e Walter Sabatini: la partenza di Miralem Pjanic non è stata gradita dai tifosi della Roma. A maggior ragione alla luce del fatto che ad avvalersi dei diritti sportivi del bosniaco sarà la Juventus, acerrima rivale dei capitolini. Ed anche il modo in cui si è concluso l’affare, vale a dire tramite il pagamento della clausola rescissoria, ha reso ancora più avvelenato il clima. Facendo un giro per i vari social network, è possibile tastare il polso della situazione: gran parte della tifoseria romanista ce l’ha con il patron americano ma molte critiche sono state riservate anche al ds.
E’ un malcontento che ha origini risalenti a qualche anno fa e, precisamente, al momento in cui Pallotta ha rilevato il club dalla famiglia Sensi. Bisogna dire la verità, l’insediamento degli ‘yankees’ sulle poltrone decisionali della Roma aveva acceso l‘entusiasmo negli ambienti capitolini. Un entusiasmo forse eccessivo, ma è risaputo come la piazza giallorossa non abbia mezze misure. Del resto, Pallotta è parso subito persona seria e credibile e, soprattutto, dotata di un patrimonio importante. E tuttavia, ad oggi, di tutti i suoi proclami non ce n’è stato uno che ha trovato riscontro nella realtà. Aveva parlato di continuità tecnica di progetto ma, andando a vedere il numero di tecnici che sono passati sotto la sua gestione, possiamo vedere come se ne siano succeduti cinque in altrettanti anni, seppur con sequenze temporali diverse: da Luis Enrique a Zeman ed Andreazzoli, da Garcia a Spalletti. Insomma, non ci siamo proprio…
Altro argomento molto caro ai tifosi è quello legato al progetto stadio. Si è parlato tante, troppe volte della nascita di un nuovo impianto per la Roma, che potesse portare più gente a vedere le partite ed alimentare gli introiti delle casse giallorosse, grazie anche alla serie di infrastrutture a contorno. Inoltre, la nascita di un nuovo stadio alimenterebbe maggiormente l’identità della Roma che, salutando l’Olimpico, si slegherebbe definitivamente dai cugini della Lazio. Tante chiacchiere, tanto parlare, tanti progetti reali o presunti tali ma ad oggi di cose concrete, anche per via della complessa situazione in cui versa il Comune di Roma, non se ne sono viste.
E non è immune da critiche neppure Walter Sabatini, anzi. L’affaire Pjanic è solo l’ultimo, in ordine di tempo, che viene aspramente rimproverato al direttore sportivo, la cui figura ha perso molto credito col passare del tempo. Dalla scelta degli allenatori a quelle di calciomercato, a Sabatini vengono imputati numerosi passi falsi. La clausola che ha consentito a Pjanic di svincolarsi in cambio di un guadagno non epocale è stata preceduta da altre operazioni contestategli: dall’acquisto di Tachtsidis a quello di Doumbia, dalla cessione di Benatia a quella di Lamela, la lista è abbastanza lunga. Anche la gestione complessiva del caso Totti non è andata giù ai tifosi: il fresco rinnovo di contratto fattogli firmare non è stato sufficiente a cancellare alcune dichiarazioni di Sabatini e Pallotta, non certo morbide nei confronti del Capitano. Insomma, iniziano a farsi duri i tempi per Pallotta a Roma: se non ci sarà una netta inversione di tendenza, probabilmente, la contestazione si farà pesante.