Iachini ed il cappello: ecco perchè il tecnico non si separa mai dal suo ‘accessorio’

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Iachini ed il cappello, il tecnico non si separa mai dal suo ‘accessorio’. Inizio di stagione difficile per l’Empoli con Andreazzoli in panchina, nonostante la buona prestazione in casa contro la Juventus i risultati non sono arrivati e hanno spinto il club azzurro a procedere con l’esonero. Andreozzoli ha riportato l’Empoli nel campionato di Serie A ma il club adesso rischiava di perdere nuovamente la massima categoria, la squadra ha dimostrato anche di giocare un buon calcio ma i risultati sono stati deludenti. Per questo motivo l’Empoli ha deciso di affidarsi ad un uomo di esperienza e reduce da tante avventura: Beppe Iachini.

Beppe Iachini ed il cappello

Alessandro Fiocchi/LaPresse

Da allenatore ha ottenuto quattro promozioni in Serie A con Chievo (2007-2008), Brescia (2009-2010), Sampdoria (2011-2012) e Palermo (2013-2014). In carriera ha usato prevalentemente il modulo tattico 3-5-2. Da tecnico del Palermo, nel finale della stagione 2013-2014 e nell’annata successiva, ha utilizzato anche il modulo con un trequartista, sia con difesa composta da tre uomini (3-4-1-2 e 3-5-1-1 molto difensivo) che nella variante con quattro difensori (4-3-1-2). L’ultima esperienza è stata al Sassuolo.  Dopo un anno di inattività, il 27 novembre 2017 diventa allenatore del Sassuolo, per prendere il posto dell’esonerato Cristian Bucchi. Con due partite d’anticipo, al girone di ritorno, conduce la squadra aritmeticamente alla salvezza e, seppur alcune sconfitte (tra cui con Roma e Juventus) e infortuni, in classifica finale si piazza in 11ª posizione con 43 punti. Il 5 giugno 2018 lascia la panchina degli emiliani, rescindendo, con la società, il contratto che durava ancora un’altra annata. Il 13 giugno seguente gli suun’intervistabentra Roberto De Zerbi.

Iachini ed il cappello, le altre esperienze

LaPresse/Massimo Paolone

Iachini ha iniziato la propria carriera in panchina come vice di Walter Novellino al Piacenza, nella stagione 2001-2002.  Nell’ottobre 2001 viene chiamato alla guida del Venezia di Maurizio Zamparini, subentrando all’esonerato Cesare Prandelli. Iachini assume la qualifica ufficiale di team manager, ma di fatto esercita la funzione di allenatore. La vicenda causa forti polemiche, tanto che il sindacato allenatori (AIAC) protesta con forza: «È un tipico caso di doppia attività, è vietato dalle norme federali». Nel mese di febbraio 2002 Iachini viene squalificato fino al 31 luglio dello stesso anno per questa vicenda. Poi altre due esperienze prima al Cesena e poi al Vicenza. Nel 2004 torna al Piacenza, come allenatore della prima squadra. Con i piacentini debutta in panchina nella Serie B 2004-2005 e un ottimo inizio di campionato gli vale il prolungamento del contratto firmato a novembre. Dopo la positiva esperienza a Piacenza, per la stagione 2007-2008 viene scelto dal retrocesso Chievo, in sostituzione di Luigi Delneri, con il quale conquista la promozione in Serie A il 25 maggio 2008, concludendo il campionato con il record di 85 punti, eguagliando la Juventus della stagione precedente. Pochi giorni dopo rinnova il contratto con la squadra gialloblu. Il 4 ottobre 2009 il Brescia, dopo la sconfitta in casa con il Vicenza all’8ª giornata di campionato, lo sceglie come sostituto dell’esonerato Alberto Cavasin.

Iachini ed il cappello, le altre esperienze

LaPresse/Alessandro Fiocchi

Il 14 novembre 2011 viene ingaggiato alla Sampdoria, retrocessa in Serie B, subentrando all’esonerato Gianluca Atzori e firmando un contratto sino a fine stagione con opzione per un altro anno in caso di promozione in Serie A. Riesce a rimontare diverse posizioni in campionato, guadagnando 45 punti contro i 22 della gestione precedente, raggiungendo il 6º posto valido per i play-off e ottenendo la promozione in Serie A dopo aver superato il Sassuolo in semifinale e il Varese in finale. Nel 2012, in risposta a un gruppo di tifosi sampdoriani che desideravano il derby in serie A, Iachini ha risposto, non sapendo di essere filmato, con un insulto rivolto ai genoani ed è stato criticato anche dalla società, ma apprezzato da alcuni tifosi doriani più accesi. L’allenatore è stato deferito e la società multata dalla commissione disciplinare della FIGC.  Nonostante la promozione e il rinnovo, il 1º luglio 2012 viene sostituito da Ciro Ferrara. Il 17 dicembre 2012, dopo la 17ª giornata di campionato e con la squadra all’ultimo posto (considerando i sei punti di penalizzazione),  viene nominato nuovo tecnico del Siena. Il 25 settembre 2013 diviene allenatore del Palermo, dove ritrova il presidente Zamparini, subentrando all’esonerato Gennaro Gattuso.  Il 19 maggio dello stesso anno diventa nuovo allenatore dell’Udinese, sostituendo Luigi De Canio e sottoscrivendo un contratto biennale con i friulani.  Il 2 ottobre, a seguito della sconfitta casalinga per 0-3 contro la Lazio, viene esonerato e infine gli subentra Luigi Delneri. Dopo un anno di inattività, il 27 novembre 2017 diventa allenatore del Sassuolo, per prendere il posto dell’esonerato Cristian Bucchi. Al debutto vince il turno di Coppa Italia contro il Bari, andando così agli ottavi di finale. Il 6 novembre 2018 viene ufficializzato l’incarico come tecnico dell’Empoli.

Iachini ed il cappello, ecco il motivo

Giuseppe Iachini si è presentato ad Empoli con il suo cappello, marchio di fabbrica ormai dall’inizio della carriera. Impossibile immaginarlo senza ed ecco il motivo del suo ‘accessorio’. Nessuna questione scaramantica, il motivo viene spiegato direttamente dal diretto interessato in un’intervista concessa a Rai 3: “Tanti credono sia un’abitudine, un vezzo. Ma non è così, la verità è completamente diversa. Soffro di un problema agli occhi, ho una carenza di pigmento. Mettendo il cappello ho la possibilità di tenerli sempre ben aperti perché ho la giusta ombra. Ecco perché il cappellino lo tengo sempre, anche perché è meglio che gli occhi li tenga ben aperti. Ancora mi servono…”.

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