Ultimi giorni caldissimi in casa Genoa, prima per i brutti risultati in campo, poi per l’episodio che si è verificato nel match casalingo contro la Spal con lo striscione bruttissimo contro Preziosi e la figlia. La tifosa, Ilaria Capurro, da 33 anni sostenitrice del Genoa ha deciso di scrivere una lettera a Paola Preziosi affidata ai media. “Mi sono sempre sentita orgogliosa di fare parte di questa famiglia genoana, sempre, anche nei momenti piu’ brutti, tristi, tesi o vergognosi – scrive – ma quando dalla sud ho visto quello striscione no, li’ no. Non mi sono sentita orgogliosa. Da Donna, da Mamma, da Tifosa, da Genoana mi sono sentita uno schifo. Mi sono vergognata. Concordo nel contestare Enrico Preziosi, per piu’ e piu’ motivi – scrive – e certo sicuramente tu questi motivi non li condividi. Insomma, la contestazione ci sta ma non certi striscioni. E io ci tenevo, da Donna e da Genoana, a dirtelo pubblicamente”. Il gesto dei tifosi è ora nel mirino della questura.
Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, esprime ”solidarieta”’ ad Enrico Preziosi. ”Siamo schierati nettamente – spiega Ghirelli, durante un evento congiunto con la Fip sullo sport femminile – contro quella cosa li’. Recentemente abbiamo incontrato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, per ribadire una scelta di campo. Serve una lotta implacabile contro questi delinquenti che offendono: vanno assicurati alle patrie galere. Vanno chiamati delinquenti, non sono certo tifosi. Lo stadio non e’ una zona franca, chi sbaglia va arrestato”.