Trapattoni si racconta, tra vita da nonno e social network. E su quel famoso sfogo in Germania…

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E’ stato uno dei più vincenti nella storia della Serie A, uno degli italiani più amati del nostro calcio. Giovanni Trapattoni non allena ormai un po’, ha già dato tanto, come lui stesso rivela all’agenzia tedesca Dpa a pochi giorni dal suo compleanno (compirà 80 anni domenica 17): “I miei progetti per i prossimi anni? Per il momento – le sue parole – mi sto godendo la pensione per stare vicino alla mia famiglia. Devo ammettere che da allenatore non sono stato un nonno esemplare. Ero sempre via e anche quando ero a casa pensavo troppo al calcio. Ora invece sto cercando di riguadagnare quel tempo. A 80 non posso fare molti progetti per il futuro. Diciamo che mi sento come se avessi terminato i 90 minuti della mia partita. Da ora in poi inizia il golden gol!“.

Il Trap torna anche sulla sua esperienza da allenatore in Germania, dove negli anni Novanta ha vinto un titolo in Bundesliga con il Bayern Monaco: “Sicuramente l’ostacolo più difficile è stata la lingua. Un avversario veramente tosto e che avevo sottovalutato“. Da qui, una battuta su quel famoso sfogo durante una conferenza stampa: “Come potrei andare fiero di una sfuriata in cui ho fatto un sacco di errori grammaticali. Sinceramente non mi sarei mai aspettato che quella conferenza potesse rimanere popolare ancora dopo vent’anni. Una spiegazione potrebbe essere il lato tragicomico e inaspettato. Nessuno si sarebbe mai aspettato una tale reazione da un allenatore del Bayern“.

La discussione si sofferma poi sulla nazionale italiana, di cui Trapattoni è stato Ct i primi del 2000: “Ci vuole del tempo per ricostruire. Al giorno d’oggi tutti pretendono che arrivino i risultati e i successi in tempo zero. Ma ci vuole pazienza. Ho molta fiducia in Mancini e sono sicuro che farà bene. Se ho seguito i Mondiali in Russia anche se l’Italia non c’era? Certo, credo che lo sport non debba essere usato come una maschera per il nazionalismo“.

Infine, ultima battuta sul nuovo rapporto del tecnico coi social network: “Più che stare attento ai like a me interessa il contatto con le persone e quello che posso ancora comunicare. Aiutato da mio nipote leggo personalmente i messaggi che ricevo dai fan e rispondo. Devo anche dire che mi diverto a fare i post. Voglio esprimere un grazie di cuore a tutti quelli che mi mandano messaggi di stima e affetto“.

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