I dirigenti adesso ‘alzano la voce’, da Commisso a De Laurentiis e Petrachi: come è cambiato il calcio dal punto di vista comunicativo

La comunicazione nel mondo del calcio è cambiata molto, le ultime dichiarazioni di alcuni dirigenti devono fare riflettere
CalcioWeb

Il campionato di Serie A si è fermato per lasciare spazio alle Nazionali, negli ultimi giorni comunque sono arrivate alcune dichiarazioni che hanno portato più di qualche discussione e accentuato la rivalità con altri club, da Commisso a De Laurentiis fino ad arrivare a Petrachi, sono diverse le dichiarazioni da segnalare. Partiamo dal dirigente della Roma, Petrachi in conferenza stampa ha dichiarato: “Non siamo la succursale di nessuno e i vari Paratici, Marotta, hanno capito che non possono venire qui a dettar legge”, una bordata bella e buona nei confronti degli avversari, probabilmente non eravamo nemmeno abituati a dichiarazioni del genere, da questo punto di vista il calcio in Italia è cambiato tanto negli ultimi anni, c’è sicuramente più ‘pepe’ e meno dichiarazioni di facciata. Il riferimento dell’ex Torino è chiaro, i messaggi nei confronti di Juventus e Inter sono riferiti chiaramente alle trattative per Dzeko e Zaniolo o allo stesso Pellegrini, il messaggio di Petrachi è chiaro: c’è anche la Roma a dettare legge anche nei confronti di grandissimi club.

Napoli De Laurentiis
Massimo Paolone/LaPresse

Il messaggio mandato da De Laurentiis può essere considerato ancora più forte. “Purtroppo quando ci sono certe partite bisogna molto spesso non rispettare i gradi di importanza delle componenti della squadra. Se qualcuno arriva in ritardo e quindi non ha avuto una preparazione adeguata forse deve lasciar posto a qualcun altro che ha fatto tutta la preparazione fin dall’inizio del ritiro”. Il riferimento era anche a Koulibaly? Probabile. Il difensore è stato veramente negativo nel match contro la Juventus, difficoltà in marcatura soprattutto in occasione della rete di Higuain ma anche e soprattutto il clamoroso autogol nel finale per il definitivo 4-3. Il presidente De Laurentiis ha rappresentato sempre una voce fuori dal coro dal punto di vista comunicativo, le sue dichiarazioni fanno sempre rumore, questa volta riguardano i propri tesserati. Infine le dichiarazioni del presidente della Fiorentina Commisso dopo i cori sull’Heysel. “Non voglio più sentirli né sull’Heysel né su Scirea. Si va contro i miei principi. E non voglio più neanche quelli contro il sud. Io sono calabrese, Joe Barone è siciliano, Montella è napoletano, attaccare i meridionali è attaccare noi. Non so chi abbia fatto quei cori, non li conosco, ma non voglio più sentirli. Ai leader della Fiesole dico: controllate i pochi che lanciano quelle urla. La Fiorentina è di tutti, mia, dei tifosi e della Fiesole. Quei cori e la violenza no”. La comunicazione negli ultimi anni sul mondo del calcio è cambiata molto, spesso si rischia anche di andare contro i propri interessi, considerando anche gli ultimi tre casi il rischio è di creare dei malumori o con i propri tesserati, con i tifosi ma anche e soprattutto in chiave mercato.