Difficile che un calciatore sotto processo giochi ancora. E invece c’è chi lo fa. Stiamo parlando di Ruben Semedo. Oggi, vogliamo raccontare una storia assurda, quella del difensore dell’Olympiakos, quella di un delinquente prestato al mondo del pallone.
La nostra storia ha inizio in una tranquilla serata. Semedo ha promesso ad un amico di prestagli la sua auto, una Mercedes. Niente di più falso. Con questa scusa attira l’uomo in casa sua, lo lega ad una sedia e lo minaccia insieme al cugino e ad una terza persona con mazze da golf e da baseball. Come se non bastasse spuntano anche le pistole a minacciare un uomo totalmente estraneo ai fatti. A quanto pare l’unica colpa della vittima era conoscere un uomo che doveva 5000 euro a Semedo.
Ma non finisce qui. E sì perché una volta che siamo in ballo balliamo. Così i tre sequestratori approfittano della situazione che vede la vittima legata e gli svaligiano casa. Rubano computer, orologi e contanti, ma vengono ripresi dalle telecamere a circuito chiuso. Il sequestrato approfitta di un momento di disattenzione per fuggire. Semedo spara due colpi in aria per spaventarlo, ma la vittima riesce in qualche modo a rientrare in casa e a denunciare tutto alla polizia. La mattina del 20 febbraio la Guardia Civil arriva casa di Ruben Semedo, lo porta al comando e lo mette sotto custodia cautelare.
Mesi prima Semedo era stato coinvolto in diverse risse in discoteca. La prima con colpi di bottiglia su un uomo, la seconda con colpi d’arma da fuoco in un bar di Valencia. Ai tempi Semedo giocavo con il Villareal, ma appena viene schedato dalla polizia, la squadra spagnola lo licenzia in tronco.
Ruben Semedo è cresciuto fra le strade di Amadora, un ambiente difficile. Droga, risse, arresti sono all’ordine del giorno. Tentato omicidio, sequestro di persona, rapina, effrazione sono reati che difficilmente si possono affibbiare ad un calciatore. Al massimo gli concediamo la guida in stato di ubriachezza o l’eccesso di velocità. Ma il carcere…
Semedo è rimasto nel carcere di Picassent (definito un vero e proprio lusso, con tanto di possibili ordinazioni al McDonald’s) per cinque mesi. Il 13 luglio Semedo è stato rilasciato, ma gli è stato vietato di lasciare la Spagna e di avvicinarsi a più di 300 metri dalla vittima, in attesa del processo. Sei giorni dopo, incredibilmente, la neopromossa Huesca, ha deciso di puntare su di lui, prendendolo in prestito dal Villareal. Esperienza fallimentare in pochi mesi. Il Villareal quindi ha deciso di mandarlo di nuovo in prestito, stavolta al Rio Ave, in Portogallo. Esperienza positiva, tant’è che l’Olympiakos decide di investire su di lui una cifra importante, facendone il difensore più pagato della storia del club greco. In questi mesi Semedo sta brillando come uno dei migliori difensori in Europa. Ha segnato due gol in Champions (nei preliminari) ed è stato convocato anche in nazionale dal Portogallo. Si sta ben comportando anche fuori dal campo. Ma, come si dice, chi nasce tondo non può morire quadrato.
Scarica o Aggiorna l’App da Google Play per dispositivi Android
Scarica o Aggiorna l’App di CalcioWeb sull’App Store per dispositivi iOS