Quello dell’omofobia nello sport e nel calcio è un argomento spinoso e spesso evitato per via dei pregiudizi ancora esistenti. Proprio per questo non se ne parla e non sono tanti gli atleti che hanno dichiarato pubblicamente la loro omosessualità. Il centrocampista della Sampdoria e della Nazionale svedese, Albin Ekdal, nell’ambito dell’incontro ‘Sport vs Omofobia, una partita da vincere’ organizzato al Parlamento Europeo, ha voluto mandare un importante messaggio attraverso un video: “Come giocatore professionista penso che sia essenziale contribuire a sensibilizzare il pubblico europeo su questo argomento. In un mondo ideale nessuno dovrebbe sentirsi a disagio nel dichiararsi omosessuale e questo vale tanto nella vita quanto per il calcio, ma la realtà è purtroppo molto diversa. Nel nostro sport solo otto giocatori si sono ufficialmente dichiarati omosessuali, molti altri vorrebbero farlo, ma non se ne sentono liberi a causa della paura di reazioni negative”.
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Parole importanti quelle di Ekdal, che ha ammesso come quello del calcio sia un ambiente difficile in cui fare coming out: “E’ un ambiente nel quale l’omofobia è ancora diffusa ed i giocatori che vorrebbero fare coming out sono preoccupati di poter diventare un bersaglio per gli insulti. Si sentono quindi costretti a nascondersi, fuggire e vivere nella paura. Questo è il motivo per il quale dobbiamo reagire, utilizzando l’istruzione per un cambiamento positivo”.
Infine, Ekdal ha fatto un invito a tutto il mondo dello sport e non solo: “Che tipo di società è quella nel quale un ragazzo non può seguire il suo sogno di diventare calciatore solo a causa del suo orientamento sessuale? Ogni volta che un ragazzo smette perché non è accettato nel suo spogliatoio o da chi lo circonda, il calcio subisce una sconfitta. Essere omosessuali non definisce una persona, determina solo chi ti attrae. Facciamo tutti parte della razza umana e abbiamo una passione in comune”.