Orsolini nostalgia di calcio: “L’altro ieri col tapis-roulant…”, poi svela il retroscena con Mihajlovic

L'attaccante del Bologna, Riccardo Orsolini, non vede l'ora di tornare in campo. E poi svela il retroscena di una 'cazziata' di Mihajlovic...
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Riccardo Orsolini a Bologna si è definitivamente consacrato. Ma sul più bello, stop. Come tutti. Non vede l’ora di tornare in campo: “Sa cos’ho fatto l’altro ieri col tapis-roulant? L’ho usato per mimare una corsa sotto la Curva Bulgarelli dopo un gol. E ho esultato. Ho una voglia di calcio pazzesca”, ha rivelato alla Gazzetta dello Sport.

Perché quest’anno sono esploso? Per la fiducia del club, della gente, dello staff tecnico, di Sinisa e in me stesso. Tutto questo ti porta stimoli, cose buone e coraggio nel cercarne altre. Gasperini non mi faceva giocare? Non ero pronto. Giocavo poco, una gara ogni sei, e quando entri vuoi dimostrare tutto il tuo mondo: e t’impappini. Da allora a oggi, comunque, sono cambiato tanto. Mi sento meno bambino. Sono capace di affrontare di petto le situazioni. Se c’è un problema ora lo dico. Ho imparato a rispettare educatamente tutti ma anche a farmi rispettare”.

La ‘cazziata’ di Mihajlovic dall’ospedale? Giocavamo una amichevole contro una squadra tedesca. Mi cambiò. Cominciai a sclerare e sbagliai. Sinisa vide tutto dall’ospedale. Mi chiamò: ‘Non voglio che tu faccia questa cazzate, sai quanto tengo a te, devi avere rispetto di tutti’. Ho chiesto scusa. Ho imparato’. Sostituito cinque volte nelle ultime sette prima dello stop? Non sono dispetti, però sono state un po’ tante eh… (ride). Il rapporto col mister? Scherzando mi dice: ‘Non saresti un c… senza di me’. Fra me e lui si è creata una chimica che non mi aspettavo: il suo arrivo è calzato a pennello, mi ha acceso la luce sì. E gli voglio bene”.

Rinvio Euro 2020? Capisco, ma sono sincero: ho rosicato. Ci credevo, mi piaceva immaginare la vita dentro una manifestazione così, in azzurro. Mancini? Non mi aveva detto nulla, ma ero ansioso di giocarmela. Continuerò a farlo”.

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