Rocco Commisso, proprietario della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere dello Sport’. Tanti i temi trattati dal numero uno viola, a partire dal Coronavirus e dalla possibile ripartenza del campionato di Serie A: «Mi piacerebbe potesse ripartire a maggio, perché vorrebbe dire che l’emergenza è finita, ma non saprei, non credo. Nessuno può dire cosa succederà tra due settimane, un mese. Se poi si ammala un altro giocatore, cosa facciamo? L’importante è non compromettere anche la prossima stagione. Noi abbiamo parlato dei nostri tesserati contagiati, ma gli altri? La prima cosa che farò terminata l’emergenza? Scapperò da New York per vedere mio figlio, prima di tutto, la Fiorentina, tutti i dipendenti, Joe, suo figlio. E li bacerò tutti, perché vorrà dire che l’emergenza sarà davvero finita».
Si parla anche del taglio degli stipendi: «Juve? Ha dato il buon esempio, anche se non conosco i termini. Ma la Juve è una corporation, è quotata in Borsa. Non so se sia una linea da seguire, aspetto che la Lega esca con una proposta per tutti, finora non abbiamo fatto niente».
Parlando del futuro di Federico Chiesa, Commisso ha dichiarato: «Avere un contratto nuovo è importante per noi e per lui. In questo momento è tutto fermo per via del virus». Alla domanda se si è pentito di aver comprato la Fiorentina, ha risposto: «No. Anzi, se potessi, lo rifarei. Non sono venuto con l’intenzione di fare soldi. Certo, neanche di perderne, ma quando decidi di entrare nello sport sai che è un settore diverso. Sei mesi fa la Roma non era in vendita, oggi lo è. Friedkin sta trattando il club da mesi, io ho fatto tutto in dieci giorni. Ho sempre seguito l’istinto, e non mi sono mai pentito. Il calore dei fiorentini mi dà energia. Quando chiesi di smetterla con i cori razzisti e contro i meridionali mi hanno accontentato. Non lo dimentico. L’economia ha bisogno di investitori, il calcio ha bisogno di investitori. Se si continua a mettere ostacoli, finirà che molti non verranno in Italia. Ci sono miliardari americani pronti a investire, ma chiedono regole chiare, tempi certi».
Su Agnelli e la Superlega: «Agnelli dice di voler fare la Superlega? La Juve è italiana, ha tifosi che vengono dalla Calabria e dalla Sicilia. Agnelli e la Juve sono diventati quello che sono grazie all’Italia. L’idea della Super Lega ce l’ha lui ma non credo che si farà mai».
Si parla del capitolo stadio: «Tra due anni non vedo niente, non si può fare niente. Tutto è bloccato. Ma noi stiamo lavorando per trovare un’alternativa al Franchi. Per questo speriamo di avere una nuova legge. Senza infrastrutture, non c’è crescita. Non possiamo pensare di competere con i grandi club europei. La politica deve rivedere le leggi sugli stadi, sia quelli da costruire sia quelli storici, e farlo in fretta». Infine un excursus sul calcio femminile: «Non è che il calcio femminile negli Usa sia di così grande livello. Tolta la Nazionale, la situazione non va benissimo. In Italia, invece, crescerà molto. E io darò il mio contributo. Megan Rapinoe a Firenze? Adesso le star americane costano molto, ma domani chissà».