“All’inizio mi davano la colpa per il Coronavirus”, la clamorosa confessione dell’ex attaccante

L'ex attaccante Massimo Marazzina vive in Florida quasi da tre anni. Ha deciso di raccontare la sua storia che riguarda il Coronavirus
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L’attaccante Massimo Marazzina è stato un buon calciatore, adesso vive in Florida quasi da tre anni. Anche lui sta attraversando l’emergenza Coronavirus, ecco le dichiarazioni come riporta ‘Il Posticipo’. “Qui non è stato chiuso tutto. La libertà è la cosa più importante e non ce l’hanno mai tolta: siamo potuti uscire quando volevamo. Questa è stata la differenza principale rispetto all’Italia dove la gente ha trascorso tanto tempo in casa. I miei genitori abitano a Pandino in provincia di Cremona e sono bloccati da due mesi: fortunatamente loro stanno bene. Soffrono a stare in casa, ma è meglio lì che all’ospedale”. 

“I numeri dei morti e dei contagiati che ci sono qui fanno spaventare, ma gli Stati Uniti sono più grandi dell’Italia e confrontare i dati è improponibile. All’inizio mi dicevano che era colpa mia, che avevo portato il virus. Quando hanno visto che i morti crescevano in Italia e che il virus si espandeva in tutto il mondo hanno iniziato a scherzare meno e si sono preoccupati. Io insegno calcio ai bambini e ho spiegato ai loro genitori che non avevo avuto contatti con persone che vivevano in Italia. Dieci giorni fa hanno riaperto i parchi e ho ricominciato ad allenare. La MLS è ferma, ma è l’ultimo dei problemi: il primo sport è il football, poi ci sono baseball e basket. Trump spinge affinché l’economia riparta: lo apprezzo molto da questo punto di vista. Vuole riaprire al più presto, speriamo di avere buone notizie”. 

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