“Non è rosso, non è rosso”, il retroscena su Inter-Juve del 2018: ecco cosa dissero a Orsato

Emergono sempre più nuovi retroscena in relazione alla partita di campionato Inter-Juve del 2018 che ha fatto molto discutere
CalcioWeb

L’intervista dell’ex capo della Procura Pecoraro ha scatenato veramente il caso, il riferimento è alla partita di campionato Inter-Juventus del 2018 ed alla mancata espulsione del calciatore bianconero Pjanic, quella partita fu fondamentale per la vittoria dello scudetto per il club bianconero, a discapito del Napoli. “Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Ce li diedero solo a inizio campionato successivo. Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. Motivo? Mi dissero che non c’era e basta”, le frasi che hanno portato discussione.

Adesso emerge un retroscena, rilevato dal ‘Corriere dello Sport’.  E’ vero, il VAR non interviene sui secondi gialli, ma si usano alcuni escamotage per aggirare il protocollo per aiutare l’arbitro. E’ quello che sarebbe successo anche quella sera nelle comunicazioni fra il VOR (la stanza dove erano VAR e AVAR, ovvero Valeri e Giallatini) e l’arbitro in campo (Orsato).

La frase solita è vicina a “Non è rosso, non è rosso”, quasi per suggerire al collega che il fallo non sarà da espulsione, ma a quel punto è sicuramente da cartellino giallo. Un suggerimento che Orsato, in quell’occasione, non ha colto.