“Sbagliai in Juve-Parma, era tutto organizzato da prima”: le confessioni dell’arbitro De Santis vent’anni dopo

Le confessioni dell'ex arbitro Massimo De Santis a vent'anni di distanza: "Sbagliai ad annullare il gol in Juve-Parma, era tutto organizzato da prima"

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E’ il 7 maggio del 2000 e Juve e Lazio si contendono lo scudetto. Bianconeri che sfidano il Parma e al minuto 89 sono in vantaggio grazie al gol di Alex Del Piero. Ma su un calcio d’angolo Fabio Cannavaro svetta di testa e batte van der Sar. Gol annullato. L’arbitro di quella partita era Massimo De Santis che, a distanza di vent’anni da quell’episodio, ha raccontato il tutto ai microfoni di ‘Radio Incontro Olympia’: Errore mio, lo commisi a vantaggio della Juve, lì per lì non mi resi conto, poi rivedendo capii. Il dubbio che non fosse calcio d’angolo in Juve-Parma ce l’avevo, e poi parliamoci chiaro, io arbitro di Roma non dovevo essere designato in quella gara, come qualcuno di Torino non doveva fare la Lazio. Non sono mai stato tifoso della Juve, in quella partita feci più danni che favori. Lì era tutto organizzato il giorno prima, il problema fu Fiorentina-Lazio arbitrata da Treossi”. La giornata successiva, sotto il diluvio di Perugia, la Juve crollerà e la Lazio vincerà lo scudetto battendo la Reggina.

De Santis ha parlato anche della situazione degli arbitri oggi: “Non ci sono arbitri avvicendati per motivi tecnici, sono davvero pochi o nessuno. Prima non era affatto così. Ci sono alcuni direttori di gara che non hanno una grande storia positiva con la Lazio. Giacomelli? Non posso dire più di tanto, però con Orsato ad esempio c’è un abisso e potrebbe arbitrare fino a 50 anni. Ora gli arbitri bravi sono impegnati in Serie B per esempio, difficilmente riescono ad emergere. Sono diventati troppi e il VAR toglie visibilità, l’arbitro invece ne ha bisogno”.

Infine, l’ex arbitro racconta altri retroscena: “Fui chiamato a Perugia per sapere se Palamara dava informazioni sul processo Gea, il quale era una costola del processo Calciopoli. Chiesi di fare un confronto con Narducci, ma lui si è sempre tirato indietro. Io sono stato condannato per due gare, Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma non per motivi legati alla Juve. Anche Lotito fu citato in quella vicenda ma nelle intercettazioni non risultò nulla di importante. Il passato? Ti diverti tanto quando arbitri, specie quando hai a che fare con campioni come Veron, Nedved o Almeyda. Non ho mai subìto sudditanza dalle proteste, in questi casi deve influire molto il carattere del direttore di gara. Ricordo che il Milan non voleva più che arbitrassi, lo presi come un complimento. Io vendicativo per le simulazioni? No, ma dopo averne viste alcune cambiai atteggiamento. Diedi un rigore a Del Piero che non c’era, mentre ricordo che Inzaghi era bravo come pochi in area. In un Piacenza-Bologna gli diedi quattro rigori”.

E adesso non rompete il ca…lcio!