La Juventus ha deciso per l’esonero di Maurizio Sarri. Decisiva, in parte, l’eliminazione dalla Champions League per mano del Lione ma, già da settimane, si avvertivano dei segnali di una non conferma del tecnico di Figline. Un feeling mai sbocciato con l’ambiente e con i calciatori, un’idea di gioco praticamente mai vista e distante anni luce dalla filosofia bianconera. Solo un punto di vantaggio sull’Inter, ben 7 sconfitte, quinto attacco del campionato, una difesa che ha fatto acqua da tutte le parti e due finali perse. Una scelta forse sbagliata sin dall’inizio e a cui ora si cerca di porre rimedio.
Il nodo da sciogliere diventa adesso quello relativo all’eredità del tecnico toscano: chi la raccoglierà? Diversi i nomi in ballo. Dai ritorni di Allegri o Conte (quest’ultimo molto difficile per varie ragioni) al sogno Zidane o all’ipotesi Pochettino. Ma i nomi forti per la successione sono quelli di Simone Inzaghi e Andrea Pirlo. Il primo ha fatto benissimo con la Lazio, ma sarà difficile convincere Lotito a liberarlo. Andrea Pirlo già indicato come tecnico della Juventus Under-23, sarebbe invece un clamoroso azzardo. Per ora si tratta solo di una suggestione, ma la promozione del ‘Maestro’ direttamente in prima squadra non è certo da escludere. Una scelta che sarebbe sorprendente. Pirlo deve ancora approcciarsi al nuovo ruolo di allenatore ed essere catapultato subito in prima squadra rischierebbe di essergli fatale. Ma se da un lato c’è il pericolo di “bruciarlo”, dall’altra parte la soluzione intriga e non poco. Abbiamo assistito a scelte di questo tipo che hanno fruttato sin da subito: da Guardiola a Zidane, tanti tecnici lanciati da esordienti in squadre importanti e blasonate si sono fatti un nome e hanno vinto. Per adesso, ripetiamo, quella di Pirlo allenatore della Juve è solo una suggestione. Ma i precedenti insegnano…