Socrates, “Dottore” del calcio fissato con la politica. La democrazia corinthiana e una profetica morte

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è Socrates, ex calciatore brasiliano, scomparso nel 2011

CalcioWeb

Nato a Belèm, il 19 febbraio 1954, Socrates è stato un grande centrocampista brasiliano. Era anche chiamato il «dottore», visto che si laureò in medicina senza però mai esercitare la professione. Calciatore longilineo e propenso alla manovra era anche un ottimo realizzatore. Socrates ha iniziato la sua carriera sportiva nel Botafogo di Ribeirao Preto nel 1974. Dal 1978 al 1984 ha poi militato nel Corinthians. Qui creò la cosiddetta Democrazia corinthiana. Cercò di trasformare una società di calcio in un sistema socialista in cui le piccole e grandi decisioni venivano prese all’unanimità. Si partiva dall’orario dei pasti («venivano proposte tre soluzioni diverse che poi dovevano essere votate. E si accettava la scelta della maggioranza. Non emersero mai problemi») e si finiva col ritiro, considerato da Socrates l’estensione dell’autoritarismo della dittatura alla quotidianità di una squadra di calcio. Sulle magliette c’era la scritta “Democrazia”. Parlò davanti a un milione e mezzo di persone, promettendo che sarebbe rimasto in Brasile se fosse passato un emendamento costituzionale che ristabilisse libere elezioni presidenziali. Non passò. E Socrates andò alla Fiorentina. Giunto in Italia gli chiesero “Chi è l’italiano che stima di più, Mazzola o Rivera?” “Non li conosco – rispose -. Sono qui per leggere Gramsci in lingua originale e studiare la storia del movimento operaio”.

Quando il “Tacco di Dio” arrivò a Firenze i tifosi vissero il classico sogno estivo di trionfi e Scudetto. Ma fu una grossa delusione. Socrates non aveva la benché minima voglia di sbattersi e sudare dietro un pallone. Era costantemente accompagnato da birra e sigarette, strano per un dottore. Protagonista anche con la maglia della Nazionale, è stato capitano ai Mondiali del 1982 e 1986. Ha giocato anche con le maglie di Flamengo e Santos, l’ultima esperienza è stata con Garforth Town, una sola presenza.

Nel 1983 aveva detto: «vorrei morire di domenica, nel giorno in cui il Corinthians vince il titolo», e così accadde. Il 4 dicembre 2011 si disputava l’ultima partita del Brasileirão e il Corinthians si giocava il titolo contro il Palmeiras, uno dei suoi più acerrimi rivali al Pacaembu. 1-1 il finale, risultato che grazie anche al pareggio nell’altro derby tra Flamengo e Vasco, dava al Timão il suo quinto titolo nazionale. Molti giocatori dedicarono la vittoria a Sócrates esultando come faceva il “Dottore” dopo una rete: con il braccio destro in alto e il pugno chiuso. Il brasiliano se ne andò per un’emorragia intestinale complicata da una cirrosi epatica.

Condividi