L’ultimo show di Ezio Capuano: “quando rivedo certi video mi vergogno, non sono io ma il mio gemello scemo”

Ezio Capuano è un protagonista del campionato di Serie C: l'allenatore si conferma sopra le righe fuori dal campo

CalcioWeb

L’ultimo show di Ezio Capuano, allenatore del Taranto e punto di riferimento del campionato di Serie C. La squadra è in lotta per le zone alte della classifica e punta al salto di categoria. Il tecnico si conferma sopra le righe fuori dal campo e in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’ non si è risparmiato.

“Vivo il calcio pensando a chi non ha soldi per la pizza perché li spende per la partita. Quando la vivi così, piangi pure, perché il calcio non è altro che l’essenza di emozioni. È l’attesa della gioia, come il Sabato del villaggio di Leopardi: quando la gioia si concretizza, poi non esiste più”. Sui calciatori: “gli orecchini al campo non ci devono essere, la musica nello spogliatoio non deve esistere. Un calciatore mi fa arrabbiare quando si allena male, quando non dà il meglio di se stesso e toglie la gamba in un contrasto”. 

Sulle prime esperienze nel calcio: “da bambino lanciavo la borsa dal balcone, dicendo che andavo a studiare, invece andavo a giocare a Vietri. A 17 anni in uno scontro di gioco mi spacco il gomito e mi ritrovo in trazione con una sacca di cemento. Mi sbagliano l’operazione, perdo la sensibilità delle dita, la riacquisto, faccio altre operazioni. Ma con il calcio avevo smesso. Ero un’ala tornante: alla Causio”. 

“Mi sono paragonato a Santa Rita da Cascia, protettrice dei casi disperati. Ma anche a Robin Hood. Sono una specie di pronto soccorso: succede un incidente, chiamano me. Ho fatto imprese e vissuto degli esoneri”.

Ai giocatori urla “vi squarto”; alcuni video di conferenze stampa sono diventati virali. “Quando rivedo certi video mi vergogno, perché quello non sono io: è il mio gemello scemo”.

Condividi