Pippo Inzaghi a DAZN: “Simone? E’ un top, ha incartato Guardiola…”, poi il derby e lo scenario al Milan

Filippo Inzaghi si racconta in un'intervista a DAZN: dal rapporto con Simone ai retroscena della carriera da allenatore e calciatore

CalcioWeb

La stagione tra campionati nazionali e coppe europee è nella fase finale ed è arrivato il momento dei bilanci quasi definitivi. L’Inter si appresta a vincere il 20° scudetto della sua storia e conquistare la seconda stella. Il principale protagonista è stato Simone Inzaghi, allenatore sempre più al top e destinato ad aprire un ciclo vincente con il club nerazzurro.

L’Inter si prepara al derby di campionato contro il Milan e anche SuperPippo Inzaghi spinge Simone verso l’impresa: “derby scudetto? Uno lo sventai io con un mio gol”. Il riferimento è al match del 2008. “Sono felice per mio fratello perché coronerebbe un sogno. Mi auguro che il Milan vinca la coppa così per me sarebbe il top”, le parole di Inzaghi nel format di DAZN ‘Un’altra storia’, intervistato da Pierluigi Pardo. “Sarà una bella partita con lo stadio pieno, ci sarò anche io. Io feci gol anche al primo derby con Terim sotto la curva”.

amichevole Reggina Inter
Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb

Il rapporto con Simone

“Io e mio fratello ci facevamo portare alla Galleana a Piacenza per farci fare le foto coi calciatori. Simone ha il record che non ho nemmeno io: ho fatto tante triplette, mai quattro gol, lui li ha fatti al Marsiglia. Abbiamo giocato insieme in Nazionale, anche per i miei genitori vederci esordire insieme in nazionale a Torino… Simone tecnicamente era più forte, ha convissuto con un problema alla schiena. Non andò al Milan prima di andare alla Lazio perché fu bocciato perché aveva un problema grande alla schiena. Quello che non ha avuto da calciatore per le sue qualità, lo ha avuto da allenatore”, spiega Filippo Inzaghi.

SuperPippo continua: “è un ottimo gestore di risorse umane. E’ molto bravo perché ha subito cose difficili di sopportare. E’ stato bravissimo. Ha incartato Guardiola in finale di Champions, ha fatto un salto che non sorprende. Ha pochi amici e si è fatto il ‘mazzo’ per dimostrare che è uno dei migliori”. 

Il commento sul Var: “alcuni dicono che sarebbe andare peggio. Io ricordo al Mondiale un gol regolare annullato contro il Messico da un guardalinee delle Maldive. Ho giocato sempre con grandi calciatori, i tempi di gioco erano la mia forza”. 

Sull’istinto per il gol: “io studiavo molto gli avversari, conoscevo tutto alla perfezione per sfruttare le lacune di ogni singolo avversario”. 

Sull’avventura alla Juventus: “ho fatto 4 anni e 100 gol…”. 

Inzaghi fuori dal campo

Inzaghi si racconta anche sotto l’aspetto personale: “l’anno che sono stato fermo sono stato male. Non siamo supereroi, sono stato male dopo l’esperienza da allenatore del Milan. Non avevo voglia di fare niente, la famiglia mi ha dato una grande mano. Poi l’esperienza al Venezia mi ha dato tanto. Ho vissuto male anche l’addio da calciatore al Milan, pensavo di giocare ancora”. 

Inzaghi allenatore

“Le fortune degli allenatori sono i calciatori. Il modulo non ti fa vincere i campionati. Per giocare con il 4-3-3 devi avere certe caratteristiche soprattutto degli attaccanti. Pretendo una grande professionalità dai calciatori”, continua Inzaghi a DAZN.

“Gli ultimi anni sono stati difficoltosi. A Reggio Calabria abbiamo ottenuto un ottimo risultato, a Brescia sono stato esonerato da terzo in classifica. Anche a Salerno si stava lavorando bene per quel contesto. Non ho capito l’esonero. E’ un capitolo chiuso, a Salerno vivo e sto bene. Come sono stato benissimo a Reggio Calabria, Benevento, Brescia e Salerno, anche a Verona. Io mi nutro proprio di questo. Non conta la categoria, cercherò il progetto giusto per divertirmi”.