“Mi volevano, ma io ero indeciso. Poi dissi ‘Fan**lo, ci vado'”: il centrocampista racconta il sì all’Arsenal

Il centrocampista racconta il travagliato sì all'Arsenal: "L'arbitro era anche osservatore. Mi volevano ma io ero indeciso. Poi dissi 'Fan**lo, ci vado'"

CalcioWeb

Quasi 200 presenze con la maglia dell’Arsenal. Ma l’inizio del rapporto tra Jack Wilshere e i Gunners fu travagliato, a dir poco. A raccontarlo al podcast di ‘Lockdown Tactics’ è stato lo stesso centrocampista inglese, che oggi milita nel West Ham: Ero al Luton, una volta giocammo contro il Barnet e l’arbitro di quella gara era anche un osservatore dell’Arsenal. Dopo la gara andò da mio padre e gli disse che mi voleva. Non fu nemmeno un provino, mi voleva all’Arsenal e basta. Ma onestamente, io non volevo andarci. Da Luton ci volevano 15 minuti per andare a Londra tutti i giorni, mio padre avrebbe dovuto finire di lavorare presto per portarmici”.

Poi arrivò il giorno della decisione: “Mio padre non mi mise pressione, ma in quel momento non sapevo cosa fare. Lo ricordo chiaramente, anche se avevo solo nove anni. Poi un giorno ero al parco con un amico e papà mi disse: ‘Questo è l’ultimo giorno, devi prendere una decisione‘. Dissi al mio amico: ‘Fan**lo, vado all’Arsenal‘. E il resto è storia”. 

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