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La Serie C è il terzo campionato a carattere professionistico in Italia, nonché quello che precede il dilettantismo. E’ stato introdotto per la prima volta nel 1935, cambiando diverse volte format fino al secondo dopoguerra. Al termine del conflitto mondiale, la suddivisione dei gironi è abbastanza complessa, nel 1947 ce ne sono addirittura 18: tanti per ogni zona geografica, ma questa formula dura ben poco, soltanto due stagioni. Fino ad inizio anni ’50, comincia ad intravedersi una suddivisione più regolare, con un girone di nord-est, uno di nord-ovest, uno di centro e Sardegna e uno di Sud e Sicilia.
Prima di passare ai tre gironi negli anni ’60, per qualche anno si è optato per la scelta di unificare i diversi raggruppamenti in un unico campionato formato da 18 squadre, così come avveniva per A e B. Poi, come detto, tre gironi da 20 squadre per un totale di 60. La svolta epocale avviene però nel 1978, quando per la prima volta si abbandona il campionato ‘unico’ di Serie C staccandolo da un’altra categoria, leggermente inferiore: la Serie C2. La prima è formata da 2 gironi, la seconda da quattro poi ridotti a 2. Col tempo vengono introdotti, così come nei campionati superiori, i tre punti a trasferta. Inoltre, prima in C1 e poi in C2, nascono playoff e playout per determinare promozioni e retrocessioni. Il format delle ‘due Serie C’ dura poco più di 35 anni: nel 2014, infatti, si torna alla Serie C unica, con le squadre ridotte da 69 a 60 per permettere 3 gironi da 20 squadre ciascuna. La categoria, che per qualche anno era stata denominata ufficialmente ‘Lega Pro’, torna poi a chiamarsi ‘Serie C’.
Tantissime le grandi piazze d’Italia, con numerose apparizioni anche in Serie A, che hanno fatto parte della terza serie in maniera importante. Tra le prime ci sono Lecce, Piacenza, Cosenza, Siracusa, Salernitana, Empoli. C’è chi ha cullato il sogno Serie A per qualche stagione, chi per molto più tempo, chi l’ha solo sfiorato e chi addirittura non è mai riuscito ad ottenere la promozione in cadetteria. Proprio per la presenza di tante squadre importanti e piazze ‘calde’, alcuni anni qualche girone di terza serie è stato soprannominato ‘B2’, oltre che per la qualità delle rose anche per il calore che si respira in alcuni stadi ‘storici’ per tradizione, tifo, passione. Non per niente, nel corso degli anni, l’hanno fatta da padrone tantissimi derby specie nella parte sud della categoria: i grandi e ‘sentiti’ match tra pugliesi, siciliani o calabresi, che hanno acceso la rivalità tra società e tifoserie.
Dal punto di vista televisivo, dal 2014 la Serie C ha iniziato ad ampliare la sua fase di ‘conoscenza’ maggiore in tutta Italia. Per molti anni fuori, se non in qualche eccezione, dai canoni televisivi nazionali, grazie alla piattaforma ‘Sportube’ è possibile assistere ad ogni partita di Serie C, per il primo anno gratuitamente e successivamente a pagamento, tramite la modalità pay per view.
